Katy Perry e Orlando Bloom, nozze rinviate per il Coronavirus

Katy Perry e Orlando Bloom non potranno più sposarsi tra pochi mesi. La coppia sembra avesse in programma una cerimonia molto bella e scenografica in Giappone, ma a causa della pandemia da Coronavirus, che sta mietendo migliaia di morti in tutto il mondo, Italia compresa, i piani sono saltati. L’evento, che avrebbe visto arrivare 150 ospiti da tutto il mondo, è stato rinviato più avanti. Un insider ha detto a ‘People’: “Era tutto pronto, le nozze sarebbero dovute avvenire in Giappone con 150 ospiti. Katy era molto eccitata all’idea di arrivare all’altare incinta. Erano entrambi felicissimi di aver finalmente ultimato i preparativi per il matrimonio. Ma adesso dovranno mettere tutto in pausa a causa del coronavirus.

Katy Perry, 35 anni, e Orlando Bloom, 43, hanno dovuto rinunciare a sposarsi tra pochi mesi a causa del coronavirus

Katy, 35 anni, e Orlando, 43, hanno appena annunciato di aspettare il loro primo figlio insieme. Lei ha pubblicato il videoclip della canzone ‘Never Worn White’ in cui si accarezza il pancione. E sul social ha fatto sapere: “Quest’estate succederanno molte cose, tra le altre partorirò, letteralmente. Sono molto felice. Siamo molto felici per l’arrivo del nostro bambino”.

Per quanto riguarda la pandemia da Coronavirus, il Ministero della Salute italiano ha diffuso nuove regole che tutti i cittadini devono obbligatoriamente rispettare. Vediamo nel volantino ufficiale quali sono, seguiamole e facciamole seguire agli altri.

Ecco le regole del Ministero della Salute italiano che vanno assolutamente rispettate
Ecco le regole del Ministero della Salute italiano che vanno assolutamente rispettate

Tra le cose più importanti bisogna smettere di salutarsi dandosi la mano o scambiandosi baci abbracci. E’ poi fondamentale tenere una distanza di sicurezza dalle altre persone di almeno un metro, meglio se due. Non frequentare luoghi affollati, specie se al chiuso. Non uscire di casa se si hanno sintomi simil-influenzali e assolutamente non recarsi al pronto soccorso o dal proprio medico, ma chiamare il 1500 o i numeri messi a disposizione dalla regione (qui l’elenco completo).