- Il 59enne in tv a Le Iene saluta l’amico e collega: non trattiene il pianto
- Rivela: “Non volevo fare più niente. Lui mi ha chiesto di andare avanti”
Max Cavallari in tv, a Le Iene, ricorda l’amico di sempre, collega con cui ha condiviso il successo dei Fichi d’India. In lacrime per la morte di Bruno Arena, scomparso il 28 settembre scorso a 65 anni, confessa: “Ci capivamo con uno sguardo”.
Non riesce a non piangere. Il comico 59enne vive un dolore immenso. “Ci siamo conosciuti all’oratorio di Varese. Bruno mi diceva: ‘Non rompere la palle, tu non giochi’. Eravamo completamente diversi, perché lui per esempio amava lo sport e io il giardinaggio, lui i primi e io i secondi, lui andava in bicicletta e a me piacevano le macchine d’epoca. Un giorno è venuto in Mediaset in bici quando venivamo a fare i nostri programmi e io venivo a lavorare con una vecchia Porche”, racconta Max.
“Mi ricordo che agli inizi ci pagavano talmente poco che andavamo a Roma a fare uno spettacolo per 600mila lire e ne spendevamo 1200 e Bruno tornava a casa e faceva il bancomat per far vedere alla moglie che guadagnavamo - continua Cavallari - Abbiamo lavorato con i grandi, con Proietti, con Benigni, abbiamo lavorato con tutti premi Oscar ed è stata una bella favola”.
L’artista, commosso, poi confessa: “Quando lui è andato in coma io mi sono un po’ chiuso, non volevo fare più niente, ma i fan mi sono venuti a cercare per dirmi di continuare perché I Fichi non erano finiti e allora Bruno mi ha guardato negli occhi, perché noi solo con lo sguardo ci capivamo, e mi ha detto di andare avanti. Ho preso le parrucche, le mie valigie e ho ricominciato. Poi gli ho detto di non spegnere la luna, lui l’ha spenta però io la riaccendo”.