Michael Moore, divorzia dopo 23 anni

Michael Moore, il regista di "Bowling a Colombine", che gli valse l'Oscar 11 anni fa, ha deciso di porre fine al suo matrimonio con Kathleen Glynn, produttrice a sua volta del celebre documentario. Una separazione non propriamente pacifica, a quanto pare: stando a quello che riporta il sito The Smoking Gun, Moore avrebbe assoldato due agenti segreti di Hollywood per mettere alle strette la consorte, in modo da non doverle cedere gran parte del patrimonio una volta ottenuto il divorzio. Il patrimonio di Michael si dovrebbe aggirare sui 50 milioni di dollari. I suoi cinque documentari da regista hanno incassato una cifra paria a circa 400 milioni solo al botteghino.

Dopo 23 anni tra il regista e la moglie è guerra aperta: Ari Emanuel e Mort Janklow, agenti testimoni, verranno portati a processo da Moore per deporre contro Glynn, accusata di aver dissipato una fortuna. Tra le spese folli della donna, una villa da 2 milioni di dollari sul lago Michigan. Moore, che da anni cavalca l'onda dell'"Occupy Wall Street", stando ai documenti mostrati da The Smoking Gun, farebbe parte di quell'un percento di popolazione che possiede la restante ricchezza del 99 percento degli americani, lo stesso un percento a cui dà contro. Nove sarebbero le proprietà che possiede insieme alla moglie, tra il Michigan e New York. Tra i lavori più famosi del regista, "Farenheit 9/11", documentario che attaccava esplicitamente l'amministrazione Bush e le campagne militari americane in Afghanistan e Iraq e che gli fece vincere il Festival di Cannes.