''Svegliarsi alle 23 sotto morfina e sentirli di là felici'': Michela Murgia serena nonostante l'avanzare del tumore

  • Uscita pochi giorni fa dall'ospedale, la scrittrice e giornalista racconta i suoi giorni
  • Ha un carcinoma renale al quarto stadio: è assai provata dalla malattia

Michela Murgia è serena, nonostante l’avanzare implacabile del tumore. Affetta da un carcinoma renale al quarto stadio, la scrittrice e giornalista racconta i suoi giorni difficili, ma in cui riesci comunque a gioire delle piccole cose. Uscita da pochi giorni dall’ospedale, provata dalla malattia, grazie alla sua famiglia queer sorride. Svegliarsi alle 23 sotto morfina e sentirli felici, sottolinea nelle IG Stories.

''Svegliarsi alle 23 sotto morfina e sentirli di là felici'': Michela Murgia serena nonostante l'avanzare del tumore

La settimana scorsa la Murgia aveva pubblicato sul social un selfie scattato nella stanza d’ospedale. Vado un po' più spesso in ospedale, a volte all'improvviso perché il corpo sorprende e ieri mi mancava il respiro a causa del troppo liquido negli anfratti dei tessuti. La risposta che vorrei dare a chi mi chiede continuamente come sto, che era quella che dava Cesare de Michelis: posso stare meglio, ma non posso più stare 'bene'. 'Meglio' è comunque preferibile a male, quindi godetene con me”, aveva spiegato ai follower la 51enne.

Uscita pochi giorni fa dall'ospedale, la scrittrice e giornalista racconta i suoi giorni. E' affetta da un carcinoma renale al quarto stadio
La 51enne, tornata a casa, gioisce grazie alla sua famiglia queer

Purtroppo le cure la rendono sempre più debole. Michela, però, affronta tutto con grande forza e dignità, grazie al marito Lorenzo Terenzi, sposato civilmente a luglio, e i suoi due “figli dell’anima”, Raphael e Riccardo. Sono tutti loro la sua miglior medicina.

Con lei, tra le mura domestiche, ci sono il marito Lorenzo Terenzi, sposato civilmente a luglio, e i suoi due “figli dell’anima”, Raphael e Riccardo

La Murgia condivide un breve video in cui mostra i ragazzi che cucinano allegramente a casa. Nelle storie lo accompagna con poche, ma intense parole: Svegliarsi alle 23 sotto morfina perché sul fuoco sfrigola il guanciale di una carbonara. Non la mangio, ma saperli di là felici che cucinano cose luride mi riempie di gioia indicibile”.