Paolo Sorrentino, regista che ha conquistato l'Oscar con "La Grande Bellezza" e ora si gode il successo di "The Young Pope", la serie tv che ha realizzato per Sky Uno, di cui sono andati in onda i primi due episodi, ha perso i genitori, morti nel sonno. Lui è vivo grazie al Napoli di Maradona. Il 46enne lo ha confessato al Corriere della Sera, che lo ha intervistato.
"A me Maradona ha salvato la vita. Da due anni chiedevo a mio padre di poter seguire il Napoli in trasferta, anziché passare il week end in montagna, nella casetta di famiglia a Roccaraso; ma mi rispondeva sempre che ero troppo piccolo. Quella volta finalmente mi aveva dato il permesso di partire: Empoli-Napoli. Citofonò il portiere. Pensavo mi avvisasse che era arrivato il mio amico a prendermi. Invece mi avvertì che era successo un incidente", ha raccontato Paolo Sorrentino al quotidiano.
I genitori morti nel sonno, lui vivo grazie al Napoli di Maradona, sopravvissuto alla tragedia. "In questi casi non ti dicono tutto subito. Ti preparano, un poco alla volta. Papà e mamma erano morti nel sonno. Per colpa di una stufa. Avvelenati dal monossido di carbonio. Io avevo sedici anni. Mia sorella più grande, Daniela, che già conviveva, venne eroicamente a vivere per un anno con me e mio fratello Marco. Poi rimasi da solo, nella casa al Vomero. Un tempo che ricordo come un limbo. Ero quasi in stato confusionale. Volevo fare lettere o filosofia, ma i miei cugini mi guardavano come fossi un alieno; così mi iscrissi alla facoltà che per me voleva mio padre, economia. Non me ne sono pentito: mi piaceva. Cominciai però a scrivere sceneggiature. Mi mancavano cinque esami alla laurea, quando scelsi il cinema", ha continuato poi Paolo Sorrentino.
"Mamma era solare, accogliente, divertente. Radiosa. Papà era poco napoletano. Zitto, introverso, mai una parola; con lampi di ironia che ci rendevano felici. Toni Servillo me lo ricorda, con il suo rigore e le sue fiammate di ilarità irresistibile. I miei genitori erano di origine popolare, venivano dai Quartieri Spagnoli. Papà lavorava in banca, mamma a casa", ha sottolineato Paolo Sorrentino. Sasà e Tina, morti nel sonno, li ha ringraziati nella notte degli Oscar. "Nel salotto avevamo 40 libri e qualche videocassetta di mio fratello: soprattutto Sergio Leone. Maradona fu il primo a portare lo spettacolo nella mia vita". Già, Maradona è l'uomo che lo ha fatto continuare a vivere, è salvo grazie al suo Napoli. Cos’ha tifato nella semifinale del 1990 Italia-Argentina? Ovvio: "Come tutto il San Paolo: Argentina. Non puoi tifare contro l’uomo che ti ha salvato la vita".