Patrizia Mirigliani, confessione choc: 'Ho denunciato mio figlio Nicola’

Patrizia Mirigliani ha denunciato il figlio Nicola, 31 anni. Lo rivela in un’intervista rilasciata a TPI. Non aveva scelta, così sottolinea la patron di Miss Italia. “Ho denunciato mio figlio per salvarlo, è il più grande dolore della mia vita ma non avevo scelta”, confessa la 62enne. Poi aggiunge: “Soffre di dipendenze, l’ho portato in sette comunità”.

Patrizia Mirigliani, confessione choc: 'Ho denunciato mio figlio Nicola'

Il figlio si è rivolto alla stampa per far puntare i riflettori sulla sua vicenda, Patrizia Mirigliani ha così deciso di raccontare tutto sulla tragedia che ha vissuto e sta ancora vivendo. Lo ha denunciato per estorsione, minacce e violenza: non si più avvicinare a lei. Nicola dovrà stare ad almeno 400 metri di distanza dalla per ordine del giudice. Non solo. Indosserà pure un braccialetto elettronico che registrerà ogni suo spostamento.

“Sono dodici anni della mia vita che combatto, Nicola soffre di dipendenze, l’ho portato in sette comunità. Se sono arrivata al punto di denunciare mio figlio, è perché sono distrutta”, rivela Patrizia Mirigliani.

“Per una mamma denunciare un figlio è una cosa terribile. Io vorrei tanto che Nicola avesse una vita normale, una ragazza, una famiglia, è un dolore vedere un figlio che non trova una sua dimensione. Io spero che nessuno di un certa tv si nutra di questo gossip. La mia è una tragedia, se deve diventare pubblica che sia un messaggio per i genitori che come me vivono questo dramma: arrivati a questo punto di non ritorno denunciate per salvare i vostri figli”, continua la donna.

La patron di Miss Italia svela: 'Soffre di dipendenze, l’ho portato in sette comunità'

“Ho dovuto denunciare Nicola per salvarlo, è pieno di mamme che sono costrette a farlo. Non avevo scelta. Non abbiamo scelta. Sono stata sola in una battaglia più grande di me. Ho sperato tanto in un bel finale, è stato in questi 12 anni il più grande sogno della mia vita. Chissà che questa, nel dolore più atroce, non sia una svolta”, dice ancora la Mirigliani.

Nicola ai giornalisti fa sapere: “Mia madre mi ha cacciato di casa, dicendo di farmi la mia vita. Ma lei non lo può fare, per legge mi deve mantenere fino ai 34 anni, non può lasciarmi così e io le farò una denuncia civile”.

Si dice fortemente scosso e aggiunge: “Ora lei mi ha fatto tre denunce e ha chiesto a tutti quelli che mi conoscono di non aiutarmi. Io non nascondo i miei problemi con la droga, sono cominciati a 18 anni, adesso ne ho 31, in passato ho fatto qualche furtarello a casa, ma sono un bravo ragazzo e ora sono pulito. Venerdì sarò sentito dal giudice, spero mi toglieranno questo braccialetto. Mia madre ha fatto la cosa più brutta che si può fare a un figlio e voglio renderla pubblica, è imperdonabile”.

Patrizia Mirigliani però racconta un’altra storia: “Questo magistrato ha capito la situazione insostenibile e ha attivato il codice rosso. A me è dispiaciuto del braccialetto elettronico, ma erano pressioni continue con urla e richieste di soldi, sono dodici anni che Nicola mi ruba a casa. Io e il padre siamo disperati, è la battaglia più devastante che abbia mai fatto”.

Nicola si droga da quando aveva 18 anni, così sottolinea la madre. Lo ha portato in tante comunità, ma poi è sempre ricaduto nel suo vizio. Lei si preoccupa di lui: “Ora il magistrato ha preso questa decisione ma con umanità, per aiutarlo, e io ho detto a Nicola: porta pazienza, vai da tuo papà a Trento, avrai un lavoro, sarai aiutato, ti toglieranno il braccialetto”.

E precisa: “Certo è che se non si cura, non gli do una lira. Ci faremo la guerra, non importa. Mi spiace che abbia chiamato i giornali perché ora questa è un’etichetta che mio figlio si porterà dietro per la vita”.