Whitney Houston, uccisa dai sicari dei narcotrafficanti

Nessun attacco di cuore per colpa della coca e altre sostanze stupefacenti. Secondo il detective privato di Hollywood Paul Huebel a uccidere lo scorso 12 febbraio Whitney Houston, scomparsa a 48 anni, sarebbero stati due sicari di grandi narcotrafficanti di droga, per il grosso debito che la cantante aveva con loro.

L'uomo è arrivato a questa conclusione dopo aver indagato a lungo, aver ascoltato numerose testimonianze e aver visionato i video della sorveglianza dell'hotel di Beverly Hills dove 'The Voice' alloggiava ed è morta. "Ho le prove che mostrano che Whitney è stata vittima di potenti trafficanti di droga che hanno inviato dei sicari ad incassare il debito che lei aveva per l'acquisto di stupefacenti", ha detto Huebel al National Enquire. Whitney doveva loro circa un milione e mezzo di dollari. Rimasta sola per circa tre quarti d'ora in stanza, è poi stata ritrovata cadavere. Nei filmati interni dell'albergo si vedrebbe con chiarezza due uomini entrare nella stanza della Houston. Inoltre, nel rapporto del medico legale si parlerebbe di segni di lotta sul cadavere. Huebel ha, perciò, consegnato tutte le sue prove all'Fbi, sperando che il caso venga riaperto al più presto.

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