Adriana Volpe, le gambe e la sensualità: tutto in un calendario

Continua la parata di Calendari al cui appello non poteva mancare la bellissima Adriana Volpe immortalata da Dario Plozzer tra le albe e i tramonti di Castelbuono nelle Madonie in Sicilia e scelta da Panorama, settimanale edito da Mondadori e diretto da Carlo Rossella. Presentazione ufficiale presso l'Old Fashion Café di Milano, degna location per le nobilissime curve da dea mediterranea della modella. Ingrediente fondamentale del calendario, secondo la stessa Adriana, la naturalezza degli scatti. L'aggiunta di un pizzico di sensualità non può che rendere merito alla perfezione della sua bellezza, diciamo noi.

Avendo Adriana a disposizione per un'intera serata, scopriamo diverse cose. Ad esempio che non esiste solo la tv nella sua vita: il giornalismo, tanto per citare un'alternativa, sta diventanto sempre più un elemento fondamentale della sua carriera. Frequenti sono le collaborazioni con "Il Trentino", quotidiano locale della sua città natale. Poi naturalmente, questo calendario 2004: un ottimo spunto per l'inizio di una nuova stagione lavorativa e per noi un eccellente fulcro di valutazioni. In effetti la bella Adriana aveva dichiarato non molto tempo fa il suo spiccato rifiuto nei confronti di una scelta simile, avanzando come ragioni, la difficoltà di trovare un fotografo adatto, una testata meritevole e soprattutto il fatto di non considerare il calendario in sé come un punto di arrivo o di partenza. Ben felici naturalmente che abbia cambiato idea: basta dare un'occhiata alle immagini per essere d'accordo.

Due parole anche per l'amore. La Volpe, assicura che in vista non c'è profumo di matrimonio, anche se il rapporto con il suo nuovo fidanzato fila a gonfie vele: "Lui il calendario ancora non l'ha visto perché ora è in America", spiega ad occhioni sognanti. A proposito di sogni, preme una domanda. Come si vede Adriana Volpe tra trent'anni? Ci pensa, sorride, risponde: "Mi immagino una bella donna, ma non so se sarà grazie al lifting oppure no!". In un caso o in un altro, auguriamole altri 100 calendari di questi.

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