Alessandro Gassmann dal 22 gennaio sarà nelle sale con il film "Il nome del figlio" diretto da Francesca Archibugi e in cui recita accanto a Micaela Ramazzotti, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio e Rocco Papaleo.
Intervistato da Vanity Fair, quando gli viene fatto notare quanto ricordi nel ruolo che interpreta suo padre Vittorio Gassman (Alesandro ha aggiunto la seconda n al cognome, ripristinando quello originario della famiglia), l'attore risponde: "Si vede che l'età mi aiuta ad avvicinarmi esteticamente a lui. In questo caso più di quanto non fosse capitato nei progetti precedenti. Sento viva questa somiglianza e a volte mi piace far riconoscere qualche suo aspetto, ma poi cerco di farlo scomparire". Alessandro Gassmann il prossimo 24 febbraio compirà 50 anni e per festeggiare il mezzo secolo si è fatto un regalo: "Ho preso due mesi di stop per mettermi in sesto fisicamente... alla mia età - dice sorridendo - Comunque il 24 febbraio ho pensato a un nuovo inizio: voglio ripartire lavorando meno con la speranza che arrivino proposte migliori. Non voglio farmele sfuggire. Mi è capitato spesso di rinunciare a dei film a cui tenevo. Non deve succedere più".
Alessandro Gassmann negli anni ha saputo costruirsi un'ottima carriera d'attore, scollandosi di dosso il preconcetto di essere figlio d'arte. Avere come padre un monumento di cinema e teatro del calibro di Vittorio Gassman non deve essere stato facile, un paragone ingombrante ma che lui ha saputo gestire andando avanti per la sua strada. Oltretutto il suo esordio cinematografico, a 17 anni, fu proprio in "Di padre in figlio", pellicola autobiografica scritta, diretta e interpretata dallo stesso Vittorio Gassman. Così ha iniziato a seguire le orme del famoso genitore e alla soglia dei 50 anni ha tanta voglia di fare, puntando di più sulla qualità che sulla quantità dei suoi progetti. E molto presto tornerà anche dietro la macchina da presa come regista, dopo il debutto con "Razzabastarda".