Fabio Volo dopo l'addio con Johanna Maggy ammette: ''Meglio una separazione civile che un matrimonio triste''

  • Il 50enne ha raggiunto questa consapevolezza, la racconta anche nel suo ultimo film
  • "Mi sono separato dopo 10 anni dalla mia compagna islandese con cui ho due figli di 9 e 7 anni”
  • "Forse sto imparando a godere la vita. E’ sempre stata una lotta continua col senso del dovere”

Fabio Volo è cambiato, diverso. Dopo l’addio con Johanna Maggy ha raggiunto una nuova consapevolezza: “Meglio una separazione civile che un matrimonio triste”. Questa presa di coscienza il 50enne l’ha raccontata nel suo romanzo e nel nuovo film che lo vede protagonista con Vittoria Puccini, “Una gran voglia di vivere”, in uscita il 5 febbraio su Prime Video. 

Fabio Volo dopo l'addio con Johanna Maggy ammette: ''Meglio una separazione civile che un matrimonio triste''

“Ci sono spunti autobiografici che poi ho vissuto. Mi sono separato dopo dieci anni dalla mia compagna islandese, Johanna, con cui ho due figli di 9 e 7 anni. Il camper è un’esperienza fatta personalmente. Lì parcheggio dove voglio e scrivo, come faccio quando prendo il Freccia Rossa. Non vedo l’ora di prendere un treno”, spiega il conduttore, scrittore, attore e regista.

Nella pellicola, diretta da Michela Andreozzi, i due protagonisti hanno tutto per essere felici, ma non ce la fanno. Un viaggio in camper in Norvegia fa emergere tutti i problemi. Fabio, ora single, nonostante abbia uno splendido rapporto con Johanna, è in una fase della vita tutta nuova. “A giugno compio 51 anni, e forse sto imparando a godere la vita. E’ sempre stata una lotta continua col senso del dovere. Ho fatto il panettiere, il muratore, il cameriere”. svela. Il suo passato, fatto anche di stenti, non lo dimentica: “Sono uno che a tavola non lascia avanzi e spegne le luci”.

Nel nuovo film del 50enne ci sono riferimenti autobiografici: "Mi sono separato dopo 10 anni dalla mia compagna islandese con cui ho due figli di 9 e 7 anni”

Volo si augura per i suoi Sebastian e Gabriel il meglio, come ogni genitore: “Ecco, io non voglio che i miei figli siano a loro agio nell’infelicità, come lo sono stato io. Ammette che “il lavoro non è tutta la mia vita”; rivela di non essere simpatico, “posso essere divertente ma vado a giorni”. Si guarda dentro, motivato da una grande spiritualità: Pratico yoga, meditazione e mi aiuto con lo psicoterapeuta, ne ho cambiati due o tre, ho provato di tutto, ho un team che mi sostiene”.