''Me l'ha detto prima di morire'': l'attore Giampaolo Morelli da meno di un anno ha saputo che suo padre biologico è un altro

  • Il 49enne è stato cresciuto da Francesco, ex magistrato oggi 90enne, di cui porta il cognome
  • Il 20 dicembre ha intrapreso il percorso giudiziario per il riconoscimento di paternità

Tutto quello in cui credeva era una bugia. Giampaolo Morelli da meno di un anno ha saputo che suo padre biologico è un altro. L’attore 49enne, tra i più apprezzati del momento, è stato cresciuto da Francesco, ex magistrato oggi 90enne, di cui porta il cognome.  Il 20 dicembre scorso ha deciso di intraprendere, assistito dal suo legale, il percorso giudiziario per il riconoscimento di paternità. Al giudice designato, Fulvio Mastro, del tribunale ordinario di Napoli nord ha chiesto che si disponga il test del Dna sui parenti del suo presunto padre biologico. Lo racconta a Il Messaggero.

''Me l'ha detto prima di morire'': l'attore Giampaolo Morelli da meno di un anno ha saputo che suo padre biologico è un altro

Forse conosceva già la verità sul papà, ma in un giorno preciso ne ha avuto la certezza. Morelli spiega: “Il 19 gennaio del 2023, qualche giorno prima di morire, mia madre mi consegnò una lettera. C'era scritto che il mio vero padre era un altro uomo, molto vicino alla mia famiglia, che aveva sempre saputo la verità. Aggiungendo che il mio padre naturale sospettava che non fossi suo figlio ma non ne aveva mai avuto certezza”.

L’uomo che l’avrebbe messo al mondo sarebbe un noto avvocato del foro di Napoli morto nel 2013 senza essersi mai unito in matrimonio e senza prole. Giampaolo lo conosceva: Era un amico di famiglia, un uomo che frequentava casa mia. Avrebbe avuto tante occasioni per manifestarsi ma non lo ha mai fatto. Ora però capisco perché in alcuni momenti della mia vita è stato presente e questo mi fa ancora più male”. Lui ha i suoi stessi occhi verdi, così sottolinea. Per Morelli il padre naturale ha sempre saputo, si spiegherebbe così perché tra di loro ci sia sempre stata una grande distanza.

L’artista chiarisce perché ha deciso per il percorso giudiziario: Sono stato privato di un padre per puro egoismo. Il mio padre biologico non ha mai avuto figli. Sapere di essere stati rifiutati dall'uomo che ti ha messo al mondo è un dolore indescrivibile. Adesso ho bisogno di ritrovare le mie origini”. Non sa se la famiglia del padre biologico sapesse: “So solo che ci sono tanti zii e cugini, che loro sono la mia storia e io di questa storia non voglio essere privato. Per questo spero che il giudice il 18 marzo dia disposizione per il test del Dna. E soprattutto che loro accettino. Un loro no per me sarebbe un ulteriore rifiuto”.

Morelli anche se ci vorranno anni porterà avanti la sua battaglia: Finché vivrò e chiederò ai miei due figli, di 7 e 10 anni, di proseguire. La giustizia deve trionfare. Vorrei sfruttare la mia notorietà per mettere in luce quanti si trovano nella mia situazione. I figli nati fuori del matrimonio sono tanti. Nella maggior parte dei casi i processi durano anni solo perché qualcuno non vuole sottoporsi al Dna. Oltre il danno la beffa”.