La vita di Shevchenko diventa un film

Chissà se quando è partito da Kiev per trasferirsi nella sconosciuta Milano, con quel faccino slavato e timido, pieno di preoccupazioni e tristezza nel cuore per aver lasciato gli affetti e gli amici, si sarebbe mai immaginato, un giorno, di diventare protagonista indiretto di un film a lui dedicato.

Ne ha fatta di strada il piccolo Andryi Shevchenko, oggi il Grande Zar, come lo chiamano i suoi tifosi. Soprannome che sarà anche il titolo del film che verrà presentato al prossimo festival "Sport Movies&Tv". La pellicola ripercorrerà la favola di Sheva dalla periferia di Kiev alla conquista del Pallone d'Oro, ma sarà sostanzialmente la dimostrazione che con la volontà, l'impegno, la dedizione e naturalmente le doti naturali, i sogni si realizzano. Ma non è tutto. La storia di Shevchenko è stata scelta anche perché le capacità professionali sono accompagnate da un atteggiamento umile, discreto e mai irrispettoso di compagni ed avversari, che lo rende un personaggio pulito del mondo del calcio ed un esempio per tutti i ragazzi che sognano di imitarlo.

La pellicola dedicata all'attaccante del Milan concorrerà con il "Principe Igor", quella dedicata ad Igor Protti, unico italiano ad aver vinto la classifica dei cannonieri in serie A, B e C. Protti l'anno scorso ha deciso di ritirarsi, ma non lo ha fatto prima di esser diventato il beniamino dei tifosi livornesi, per aver riportato la squadra toscana dalla C alla A, rinunciando a diverse offerte economicamente e professionalmente più vantaggiose pur di coronare il sogno amaranto. Insomma un altro esempio di lealtà sportiva e dedizione ai colori e ai principi sani dello sport.

Sarà lotta dura anche fuori dal campo, dunque, ma Andryi parte certamente fiducioso e magari con la speranza che "Lo Zar d'Europa", questo il titolo del film, possa essere di buon augurio in vista della prossima Mondiali, a cui parteciperà, per la prima volta nella storia, anche la sua Ucraina, trascinata in Germania proprio dai goal del cannoniere rossonero. E chissà che a luglio non sia necessario girarne il seguito: "Lo Zar del Mondo". Sarebbe il giusto lieto fine della favola...

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