Patrizia Reggiani, no alla semilibertà...

Meglio stare a San Vittore a curare le piante e il suo furetto, piuttosto che usufruire della semilibertà per passare la giornata fuori dal carcere a lavorare e poi rientrare nel penitenziario la notte. E' quanto ha deciso Patrizia Reggiani, vedova Gucci. Ai magistrati del Tribunale di Sorveglianza di Milano, la Reggiani ha fatto presente di non aver "mai lavorato", quindi di non voler iniziare ora.

Finita in carcere nel gennaio del 1997 con l'accusa di essere stata la mandante dell'omicidio dell'ex marito, avvenuto nel marzo del 1995, la donna ha già scontato da tempo la metà della pena, tenendo anche conto dello sconto dell'indulto e della liberazione anticipata, termine che le avrebbe dato la possibilità di richiedere l'accesso alla semilibertà. Patrizia, però, non ha mai voluto presentare l'istanza per chiedere il beneficio.

"Ormai da tempo usufruisce dei permessi premio", ha detto il suo avvocato Danilo Buongiorno. E questo le basta. Può andare a trovare la mamma quasi ogni settimana. Ma al 'vil' lavoro non ci pensa proprio.