Vasco Rossi è pronto a tornare sul palco con il suo mini-tour. Dal 25 giugno terrà 7 concerti tra Roma e Milano e per l'occasione si è raccontato, parlando anche del suo matrimonio con Laura Schimdt, celebrato due anni fa: "L'ho fatto per metterla tranquilla - ha dichiarato - per motivi burocratici, perché bisogna far così. La fede non la porto, ma solo perché ho il terrore degli anelli". "Colpa di un racconto che mi fece mio padre quando ero piccolo - ha spiegato la rock star - Mi disse che un tizio di era strappato un dito saltando giù da un camion perché l'anello era rimasto impigliato da qualche parte. Ma, comunque, la fede la porto sempre con me in una borsina, è il mio portafortuna".
Vasco ha più di 3 milioni e 800 mila follower su Facebook e oltre 518 mila su Twitter. Quando gli è stato fatto notare che ha i numeri per fondare un movimento, il partito Komandande, ha risposto: "A, per l'amore di Dio". "In Italia - ha proseguito - bisognerebbe cambiare praticamente tutto. Intanto la burocrazia: farraginosa, costosa e inefficiente". Di Matteo Renzi ha detto: "Si muove bene, sa comunicare, ha portato in politica una generazione di giovani. Sono contento che stia cercando di dare una sterzata, anche se ho il dubbio che siamo al punto in cui la macchina va fuori strada comunque". E poi per Vasco bisognerebbe cambiare i processi "che sono troppo lenti. Un paese dove la giustizia non funziona è nelle mani della malavita. Sa che c'è? Che la politica o la fai stai zitto, perché è lo stesso che discutere di calcio davanti alla Tv: non serve a niente, visto che l’allenatore non siamo né io né lei. E poi meglio cambiar discorso sennò finisco nei guai. Già l’estrema sinistra mi odia". "Perché non ho mai cantato 'Bandiera rossa la trionferà' - ha spiegato - Ma io non sono un militante, sono un artista libero e indipendente. Quando ho partecipato al concerto del 1° maggio nel 2009, venni a sapere che stavano organizzando una contestazione contro di me, contro Vasco venduto al potere, stronzate del genere. È finita che non li ha sentiti nessuno, perché erano solo quattro deficienti. Il genere che su internet, siccome c’è l’anonimato, crede di poter scrivere quello che gli pare. Se uno mi incontra non è che mi dice: 'Mi fai schifo, sei una merda, muori', però lo scrive". "Fino a due o tre anni fa non mi ero mica accorto che sotto i video di YouTube c’erano i commenti - ha proseguito - Un giorno, leggo: 'Spero che ti venga un ictus vecchio drogato di merda'. Non c’ho dormito una notte. Poi mi sono detto: 'Vecchio, be’, non posso certo dire di essere giovane. Drogato lo ero vent’anni fa, se lo ero, perché sono sempre stato un tossico indipendente, nel senso che l’eroina non l’ho mai toccata. Diciamo che ho fatto le mie esperienze, non me ne vanto, ma neanche me ne vergogno. Quanto all’ictus, anch’io spero che mi venga'".