''Ho sentito un calcio nello stomaco'': il conduttore de 'La Vita in Diretta' Alberto Matano parla del coming out

  • Il 50enne ha raccontato del suo naturale orientamento affettivo
  • Lo scorso anno si è anche sposato con il compagno Riccardo Mannino

Alberto Matano, conduttore de ‘La Vita in Diretta’, ha da tempo fatto coming out pubblicamente. E’ gay e sa che non c’è nulla di male, anzi, si tratta di un normalissimo orientamento affettivo differente da quello della maggioranza della popolazione.

Il 50enne, sposato dallo scorso anno con l’avvocato Riccardo Mannino, ora ha ripercorso con il settimanale ‘Oggi’ le tappe che lo hanno portato a fare coming out.

Alberto Matano, 50 anni, è il conduttore de 'La Vita in Diretta', orgogliosamente gay

Inizialmente, quando era un giornalista del Tg1, non sentiva l’esigenza di parlare pubblicamente della sua sfera più intima: “Non ho mai voluto raccontare le mie cose, al di là di compagna o compagno, sono sempre stato molto discreto fin quando ho potuto, considerando il lavoro che faccio. Penso che un giornalista che fa il telegiornale, che rappresenta ‘il’ Tg, sia solo un tramite e non sia tenuto a raccontare la propria vita”.

“Il coming out con La Vita In Diretta? Con il pubblico si è stabilito un rapporto di fiducia. Raccontiamo l’Italia, ho pensato fosse giusto raccontare con onestà anche me stesso. Tutto è cominciato dal bullismo, a me è capitato a scuola, sono cresciuto in ritardo, mi prendevano in giro, fino a 16 anni ero alto 1 e 60, ero più esile”, ha aggiunto.

Matano insieme a suo marito Riccardo Mannino

“E poi c’è stata la legge sull’omofobia che in quei giorni era in discussione al Senato. Ho sentito un calcio nello stomaco, una ferita che si è riaperta. Ho avvertito il bisogno di dire la mia. Questo è stato il motore di tutto. Poi io e Riccardo ci siamo sposati e quindi è diventato inevitabile l’aspetto pubblico”, ha continuato.

“Non sono mai stato costretto a non espormi. Sono sempre stato libero. Tutte le persone con cui lavoravo, dai direttori ai colleghi di redazione, conoscevano Riccardo. Non posso dire che siano state tutte rose e fiori. Ogni tanto c’era quel rumore di fondo… È chiaro che se qualcuno voleva colpirmi – non trovando altri spunti – ha utilizzato anche questo argomento in modo più o meno esplicito. A un certo punto però me ne sono fregato, ha quindi concluso.