- La 34enne ha denunciato Mauro Caucci, padre dei suoi due figli, per maltrattamenti
- Il Corriere della Sera ricostruisce la vicenda con gli estratti degli atti depositati nel 2019
Noemi Bocchi, nuova compagna di Francesco Totti, ha denunciato l’ex marito Mauro Caucci per maltrattamenti in famiglia. E’ ancora a processo in tribunale contro il 35enne, padre dei suoi due figli. Il Corriere della Sera ricostruisce la vicenda con gli estratti degli atti depositati nel settembre 2019, nove anni dopo le nozze, celebrate quando la flower designer 34enne aveva 24 anni.
Inizialmente sarebbe andato tutto bene, la Bocchi tra il 2011 e il 2014 mette al mondo due bambini: una femmina e un maschio. “Caucci ha preteso da subito che interrompessi gli studi e mi ha impedito di intraprendere qualsiasi attività lavorativa. Disse che mi sarei dovuta occupare della famiglia e che in ogni caso il mio reddito sarebbe stato irrilevante rispetto al budget del menage familiare”, avrebbe sottolineato Noemi. L’uomo, team manager della squadra di calcio del Tivoli, è il rampollo di una famiglia molto facoltosa che commercia marmo in Italia e all’estero ed è proprietaria di alcune cave.
Secondo il quotidiano il rapporto si sarebbe rotto nel 2017, quando l’imprenditore ha un grave lutto che lo colpisce. “Ha cominciato ad allontanarsi da me e dai figli, portando in casa un clima di totale assenza di rapporto e dialogo, dicendo che ormai la sua vita non aveva più senso”, avrebbe sottolineato Noemi nella denuncia. Caucci l’avrebbe abbandonata, lasciandola sola con i figli: “Come è immaginabile io avrei preferito mantenere un rapporto quanto più civile con mio marito”, scriverebbe la Bocchi nella denuncia. Stando alle sue parole, l’uomo non le avrebbe fornito assistenza alcuna, così lei deposita un ricorso per separazione giudiziale: “Mio marito ha cominciato a farmi mille pressioni per accettare le sue condizioni, promettendomi che non mi avrebbe fatto mancare nulla, come nulla sarebbe mancato ai nostri figli”.
Ad aprile del 2019 i due sarebbero arrivati a un accordo consensuale: Caucci avrebbe dovuto versarle 1.250 euro al mese per ciascun figlio, ma non sempre l’avrebbe fatto. L’1 maggio però sarebbe accaduto l’irreparabile. Come scrive il Corriere, l’ex “la chiama con insistenza al telefono. A casa si è fermato a dormire un amico che lei invita ad andare via, temendo le reazioni dell’ex. Caucci arriva e comincia a citofonare in continuazione, nonostante lei lo preghi di andar via perché i figli stanno dormendo. Lui la minaccia di ‘non staccarsi dal citofono’. Una volta entrato, le mette le mani al collo, la strattona (l’uomo pesa 116 chili). Bocchi si rifugia in bagno, Caucci minaccia allora di buttar giù la porta; poi la aggredisce e all’alba va via. Qualche giorno dopo le chiede un incontro, sostiene di non ricordare niente, ma quando lei lo incalza prova a convincerla, chiede perdono. E’ tutto inutile. Bocchi, forte di un referto medico che attesta le ferite che l’ex le ha causato, lo denuncia. ‘Quello che ho subito è gravissimo’, dice”.
Mauro Caucci in aula nel processo penale a suo carico deve difendersi, come recita il capo di imputazione, “dall’aver violato gli obblighi di assistenza morale e materiale legati alla potestà genitoriale, serbando una condotta contraria alla morale delle famiglie, in particolare disinteressandosi, dopo essersi allontanato dal domicilio familiare, dei figli minori”.