Stop all'assegno da 2500 euro al mese alle 'olgettine' dopo 11 anni e la morte di Berlusconi: ecco cosa sta succedendo

  • Secondo il Corriere della Sera sarebbero state in 20 a ricevere l’assegno dal Cavaliere
  • L’ex premier lo avrebbe versato “per ‘risarcirle’ dei danni alla loro reputazione”

La famiglia Berlusconi avrebbe chiuso definitivamente le casse. Così scrive il Corriere della Sera. Stando al quotidiano avrebbe dato lo stop all'assegno da 2500 euro al mese alle 'olgettine'. Il tutto dopo 11 anni e la morte di Silvio, deceduto il 12 giugno scorso a 86 anni. 

Stop all'assegno da 2500 euro al mese alle 'olgettine' dopo 11 anni e la morte di Berlusconi. Ecco cosa sta succedendo (in foto Barbara Guerra durante il processo Ruby)

Il giornale non ha alcuni dubbio. Scrive: “Ogni mese hanno ricevuto regolarmente 2.500 euro da Silvio Berlusconi. Così intendeva risarcirle, disse, dai danni che avevano subito alla loro reputazione per essere state coinvolte nei vari processi Ruby. Scomparso il Cavaliere, assegno azzerato per venti ragazze, tra cui Barbara Guerra, ospiti delle cene eleganti e ancora a rischio di essere imputate nel processo Ruby ter. Dopo 11 anni la famiglia ha detto basta”.

Dell’assegno versato alle ragazze ne avrebbe parlato Silvio Berlusconi stesso. Il giornale lo ricorda. “Nel 2013, durante una delle udienze del primo processo Ruby, nel quale fu assolto come poi è avvenuto anche nel Ruby ter” aveva detto “che a ciascuna delle ragazze che erano state ospiti di Villa San Martino per le cene e i dopocena del ‘bunga bunga’ aveva assegnato 2.500 euro al mese come aiuto per i danni di immagine e lavorativi che avevano subito e subivano a causa delle indagini e dei processi”.

Durante il processo Ruby ter i pm fecero i conti in tasca a Berlusconi. Secondo loro dal marzo del 2012 il Cavaliere avrebbe versato ben 10.846.123 euro in tutto a 21 donne, tra cui Karima Ruby El Mahroug alla quale ne sarebbe andata circa la metà. Molte erano state ospiti per periodi più o meno lunghi negli appartamenti di via Olgettina a Segrate. Alcune avevano anche ricevuto una casa in proprietà o in usufrutto

Il Corriere aggiunge: “Gli avvocati fecero notare a Silvio Berlusconi che i versamenti potevano essere interpretati dai pm come un modo per comprare le testimonianze delle ospiti. Cosa che avvenne infatti più tardi quando scattò l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Così nel dicembre 2013 l’ex premier scrisse una lettera e versò a ciascuna una buonuscita da 25.000 euro. La maggior parte, però, non si accontentò e riprese a pressarlo con insistenza tormentando con richieste continue Giuseppe Spinelli, fedele amministratore dei beni personali dell’ex premier”.

Stando alla ricostruzione, i versamenti sarebbero così ripresi. Come pure l’assegnazione degli appartamenti. “Nella requisitoria del processo Ruby ter, chiedendo la condanna del Cavaliere e delle donne per corruzione, il pm Gaglio disse che a tutte era stato ‘assicurato un reddito e un tetto, che per alcune è diventato un alloggio di proprietà’ affinché ‘mentissero’ su ciò che era accaduto nelle cene eleganti di Arcore. Dopo la sentenza di primo grado dello scorso febbraio e successivamente alla scomparsa di Berlusconi, la Procura ha deciso di ricorrere direttamente in Cassazione, saltando l’appello, contro l’ordinanza del Tribunale che poi ha portato all’assoluzione delle ragazze dall’accusa di corruzione in atti giudiziari”.

Adesso, dopo la scomparsa dell’ex premier, la famiglia Berlusconi avrebbe bloccato tutti i versamenti. Alcune delle ragazze, stando al quotidiano, sarebbero già state sfrattate dalle case in cui vivevano.